CoD: Black OPS 6 è stato danneggiato dal Game Pass? No secondo un analista

CoD: Black OPS 6 è stato danneggiato dal Game Pass? No secondo un analista.

Mat Piscatella, di Circana, ha voluto dire la sua sul Game Pass e sull’ultimo Call of Duty: Black OPS 6, secondo molti esperti del settore, infatti, il servizio in abbonamento di Microsoft avrebbe sostanzialmente creato un danno alle vendite del gioco.

La teoria è facile, faccio un mese di abbonamento, gioco Call of Duty: Black OPS 6 e poi tanti saluti, se così fosse è ovvio che per Microsoft sarebbe una grande perdita, tuttavia molti fattori non sono stati minimamente presi in cosiderazione, primo tra tutti il fatto che il gioco sia fondamentalmente un live service e che pertanto porti guadagni molto più alti dalle microtransazioni che dalla vendita una tantum del titolo.

Mat Piscatella è infatti stato molto chiaro a riguardo:

La mia impressione è che potrebbe non aver aiutato, ma di sicuro non ha danneggiato le vendite.

Il gioco ha portato ad un considerevole innalzamento del coinvolgimento da parte dei giocatori, dati confermati anche dall’aumento di abbonati al Game Pass avvenuto proprio in occasione dell’uscita del gioco lo scorso 25 ottobre e proprio in riferimento all’interesse intorno al titolo ecco le parole dell’analista:

Il coinvolgimento su Call of Duty in seguito all’uscita di Black Ops 6 può essere definito solo con il termine assurdo. Non avevamo ancora visto nulla di simile nei nostri dati sul tracciamento dell’uso dei giochi. C’è stato un dibattito continuo sul Game Pass e sul suo impatto sulle vendite e non è mai stato risolto perché… dipende. A volte aiuta le vendite (soprattutto grazie alla viralità), altre volte le danneggia. Dopo due settimane, la mia opinione è che forse non ha aiutato, ma di sicuro non ha danneggiato.

Insomma, la strategia di Microsoft di inserire un gioco così atteso al D1 direttamente sul Game Pass potrebbe non aver aiutato le vendite del gioco, ma in termini di coinvolgimento si tratta di qualcosa di mai visto prima e, con tutta probabilità, sul lungo periodo potrebbe rivelarsi una tattica vincente, non resta che attendere i prossimi report finanziari.