GameStop via ad un nuovo piano per operare in modo redditizio
GameStop via ad un nuovo piano per operare in modo redditizio

GameStop via ad un nuovo piano per operare in modo redditizio.

Il CEO di GameStop suona la carica, la compagnia in perdita da ormai diversi anni, deve necessariamente ridurre ogni possibile spreco, operando in modo redditizio e con oculatezza.

A dare il buon esempio è proprio Ryan Cohen, CEO della compagnia, che ha deciso di togliersi lo stipendio pur di iniziare a vedere risultati positivi, il manager ha infatti detto che: “o si vedranno risultati positivi, oppure andrà a fondo con la nave.”

Tra le sue dichiarazioni, anche quella in cui vorrebbe il lettore ottico obbligatorio su tutte le console, affermazione che, in tutta sincerità, ci vede d’accordo con la sua linea di pensiero. Un lettore ottico costa al produttore una cifra piuttosto irrisoria e permetterebbe all’utente finale di scegliere il proprio formato senza alcuna restrizione.

Ma torniamo al piano di Cohen per rimettere in sesto GameStop, ovvero ridurre drasticamente ogni spesa inutile:

Non è sostenibile che GameStop gestisca un’attività in perdita, la missione è operare in modo iper-efficiente e redditizio. La nostra struttura deve permetterci di sopportare qualsiasi scenario avverso. Che si tratti di un’economia difficile o di un rallentamento delle entrate dovuto alla riduzione del software, dobbiamo essere redditizi.

Il nostro compito è assicurarci che GameStop sia qui per decenni. È necessaria un’estrema frugalità. Ogni spesa dell’azienda deve essere esaminata al microscopio e tutti gli sprechi devono essere eliminati. L’azienda non ha bisogno di delegatori e spreconi. Mi aspetto che tutti trattino il denaro dell’azienda come se fosse proprio e che diano l’esempio.

Prosperare nella vendita al dettaglio significa sopravvivere. Se sopravviviamo, restiamo in gioco.

Non possiamo fare altro che augurare al nuovo CEO di riuscire nell’impresa e che GameStop continui a vivere a lungo, non serve certamente sottolineare come un’ eventuale chiusura della catena porterebbe ad un enorme numero di persone senza più un lavoro e ad un impatto negativo per tutte le aziende del settore videoludico.