
Helldivers 2, PlayStation fa marcia indietro ma crea un pericoloso precedente.
Gli ultimi giorni sono stati letteralmente monopolizzati dalle vicende legate a Helldivers 2, lo sparatutto multiplayer di Arrowhead che ha ottenuto un ottimo successo al lancio, salvo poi ricevere una massiccia campagna di review bombing che ha finito per abbassare la media dei voti su Steam.
Tutto è nato dalla decisione di PlayStation di imporre l’obbligo di un account PSN (PlayStation Network) a tutti gli utenti PC che avevano acquistato regolarmente il gioco. Il problema è che il PSN non è disponibili in tutto il mondo e ci sarebbero state oltre 100 nazioni tagliate fuori.
Cosa sarebbe avvenuto quindi? Molto semplicemente gli utenti che avevano acquistato regolarmente il gioco in quei paesi, non ne avrebbero più potuto usufruire.
A quel punto è entrata in scena Steam, che ha iniziato a rimborsare copie di Helldivers 2 anche a giocatori che avevano usato il gioco per ben più di 2 ore, come previsto dalle condizioni di rimborso, ma anche a utenti che avevano sulle spalle centinaia di ore di gioco.
Tutto è stato condito dalle polemiche degli sviluppatori di Arrowhead, che hanno pubblicamente preso le distanze dalla decisione di Sony e che anzi, hanno aizzato una folla già inferocita a rivolgersi alla compagnia proprietaria del marchio PlayStation per le lamentele.
Ma andiamo con ordine, perchè Sony avrebbe imposto l’account PSN obbligatorio su PC per Helldivers 2?. La motivazione data direttamente dal colosso nipponico, prendeva in considerazione la sicurezza della community, a tutela quindi di un ambiente sano e divertente per tutti.
Poco dopo questa dichiarazione, tuttavia, vari insider hanno iniziato a rilasciare dichiarazioni e post pubblici in cui sostenevano che l’account PSN sarebbe servito prevalentemente per aumentare il numero degli iscritti agli occhi degli investitori, portando quindi il discorso da un punto di vista della sicurezza a uno meramente economico.
Parliamone, qualsiasi fosse il motivo non ci sarebbe stato nulla di male, certo è che una maggiore trasparenza, chiaramente nel caso il motivo reale fosse stato effettivamente solo economico, sarebbe stata gradita.
Torniamo quindi a dove eravamo rimasti, Sony impone l’obbligo dell’account PSN su PC per giocare a Helldivers 2, Arrowhead non ci sta e invita gli utenti a rivolgersi direttamente a PlayStation, Steam inizia a rimborsare.
Da quel momento in poi è un continuo susseguirsi di notizie e smentite, si parte da Sony che sembra confermare la volontà di tagliare fuori oltre 100 paesi, causando un aumento delle ostilità nei suoi confronti.
Si passa poi a Johan Pilestedt, CEO di Arrowhead, che candidamente ha ammesso di sapere da almeno 6 mesi prima del lancio di Helldivers 2, che l’account PSN sarebbe diventato obbligatorio, e si arriva alla conclusione, una clamorosa marcia indietro di Sony avvenuta solo poche ore fa, in cui la compagnia ha dichiarato che l’aggiornamento previsto e che avrebbe introdotto l’ormai famigerato obbligo, non verrà portato avanti.
Fan di Helldivers — abbiamo ascoltato il vostro feedback sull’aggiornamento del collegamento dell’account di Helldivers 2. L’aggiornamento del 6 maggio, che avrebbe richiesto il collegamento degli account Steam e PlayStation Network per i nuovi giocatori e per quelli attuali a partire dal 30 maggio, non andrà avanti.
Stiamo ancora imparando cosa è meglio per i giocatori su PC e il vostro feedback è stato prezioso. Grazie ancora per il vostro continuo supporto a Helldivers 2 e vi terremo aggiornati sui piani futuri.
Un pasticcio, da qualsiasi parte la si guardi questa storia non porta a nulla di buono e ci sono svariati colpevoli.
Primo su tutti, Johan Pilestedt. Il manager sapeva e cos’ha fatto? Assolutamente nulla. Anzi, ha aspettato che la vicenda si fosse ormai inasprita a livelli tossici, prima di prendersi le proprie responsabilità e ammettere che l’intera vicenda era stata gestita malissimo.
Se sai già con largo anticipo che verrà introdotta una modifica che potenzialmente potrebbe portare dei problemi ai giocatori presenti in oltre 100 nazioni, molto semplicemente ti muovi per impedire che il gioco venga venduto in quelle nazioni.
Oppure, ancora meglio, ci si siede a tavolino con ampio margine di tempo e si studia una strategia per ovviare al problema. E per finire, visto che sei il CEO dello studio, prima di permettere agli sviluppatori di postare liberamente contenuti contro le decisioni di Sony, sarebbe stato opportuno mettere in chiaro la situazione anche all’interno del team di sviluppo.
Ho una parte da svolgere. Non sono innocente in tutto questo: è stata una mia decisione disabilitare il collegamento dell’account al momento del lancio in modo che i giocatori potessero giocare. Non mi sono assicurato che i giocatori fossero a conoscenza dei requisiti e non ne abbiamo parlato abbastanza.
Sapevamo da circa 6 mesi prima del lancio che sarebbe stato obbligatorio per i titoli PS online.
Seconda grande protagonista in negativo della vicenda? Sony. Prima impone un obbligo motivandolo con ragioni di sicurezza, poi lo rimuove. Quindi la sicurezza non è più importante?
Tutto è sembrato troppo confuso, frammentario, in PlayStation avevano già visto che il gioco era stato venduto in paesi non coperti dal servizio PSN, quindi perchè proseguire su quella strada? Perchè non studiare a tavolino un qualcosa di meno aggressivo visto che a quel punto Arrowhead era già andata avanti infischiandosene delle direttive?
E in ultimo, perchè fare marcia indietro? Quindi l’obbligo dell’account per motivi di sicurezza? Alla fine era tutta una questione economica? Non lo sapremo mai, ma una cosa la sappiamo già molto bene, con questa mossa a sorpresa Sony ha creato un precedente pericolosissimo.
Da oggi buona parte dell’utenza sa che basta accordarsi e avviare una campagna di review bombing per ottenere ciò che vuole. Domani toccherà a qualche studio di sviluppo? Le visioni creative verranno sostituite dai capricci degli utenti?
Quindi se il personaggio di un videogioco sarà troppo alto o basso, troppo magro o grasso e via dicendo, basterà lamentarsi per vederlo opportunamente modificato, snaturando quindi tutto il processo creativo? A quanto pare sì, visti gli innumerevoli post in giro per il web dove gli utenti festeggiano al grido del “abbiamo vinto!”.
Cosa avrebbero vinto di preciso non lo sa nessuno, probabilmente nemmeno loro. Perchè se un’azienda come Sony, che gestisce il marchio PlayStation, si piega alla volontà di qualche centinaia di migliaia di persone, al netto di tutti gli errori comunicativi e del comportamento assurdo di Arrowhead, significa che le aziende porteranno sul mercato sempre più prodotti mediocri, privi di personalità e carattere, perchè non si sa mai che qualcuno domani si alzi male e decida di partire all’attacco con qualche recensione negativa.
Ah e per finire una piccola nota a margine, questa “straordinaria vittoria” ha portato anche un’altra conseguenza diretta, quella di leggere sempre più commenti in cui i giocatori PC si sentono utenti privilegiati, giocatori a cui tutto dovrebbe essere concesso.
Parlo solo di alcuni, ovviamente, ma se il futuro del mondo videoludico è questo con nette divisioni tra i giocatori e alcuni che si credono più importanti di altri, beh c’è davvero poco per cui essere ottimisti.