L'FTC farà ricorso, l'ente antitrust americano continua a proteggere Sony
L’FTC farà ricorso, l’ente antitrust americano continua a proteggere Sony

L’FTC farà ricorso, l’ente antitrust americano continua a proteggere Sony.

Dice benissimo Mike Ybarra, presidente di Blizzard, quando su Twitter si è lasciato andare ad un malinconico:

Ecco come vengono spesi i soldi delle vostre tasse.

A quanto pare la FTC (Federal Trade Commission) non ne ha sperperati ancora abbastanza e, in modo piuttosto incomprensibile, o meglio lo è ma lo vedremo tra poco, ha comunicato che farà ricorso contro la sentenza della giudice Corley emessa due giorni fa.

Partiamo dal presupposto che non sono ancora noti i termini del ricorso, l’obiettivo dell’ente antitrust è quello di bloccare il procedimento fino a dopo il 18 luglio, data ultima per la finalizzazione dell’acquisizione di Activision Blizzard ad opera di Microsoft.

E mentre il Nasdaq ha comunicato che dal prossimo 17 luglio il titolo Activision Blizzard non sarà più presente in borsa, chiaro ed evidente segnale che Microsoft stia accelerando il più possibile, l’FTC continua fino all’ultimo, senza motivazioni valide, la sua opera di contrasto in favore di Sony.

Perchè diciamo in favore di Sony? Perchè più volte, decine di volte a dire il vero, durante l’udienza preliminare gli avvocati dell’ FTC si sono preoccupati di citare il colosso nipponico, cosa che non è andata giù alla giudice Corley, che li ha pubblicamente redarguiti facendo notare che erano li per difendere gli interessi dei consumatori e non di Sony.

Nonostante quindi motivazioni deboli e una sentenza che ha già ampiamente sotterrato ogni possibilità di bloccare l’acquisizione, la FTC ha deciso di presentare ricorso.

Cosa succede ora? Per prima cosa non è assolutamente detto che il ricorso venga accettato, se le motivazioni non dovessero essere sufficientemente corpose potrebbe tranquillamente essere rifiutato. Oltre a questo c’è il problema delle tempistiche, la richiesta potrebbe arrivare oltre i tempi previsti e di conseguenza essere automaticamente rifiutata.

Se il ricorso dovesse essere comunque presentato entro i tempi previsti, non è però detto che l’iter processuale riesca a partire entro il 18, situazione che permetterebbe comunque a Microsoft di chiudere l’affare.

Successivamente non saranno comunque rose e fiori, perchè il 2 agosto partirà il vero processo contro l’FTC, questa era solo la richiesta di ingiunzione preliminare richiesta dall’ente e che, di fatto, avrebbe fatto saltare l’acquisizione.

La causa che partirà il prossimo 2 agosto potrebbe, paradossalmente, sancire anche l’annullamento dell’acquisizione, ma stiamo parlando di fatti estremamente improbabili, ad acquisizione avvenuta è chiaro che Microsoft potrà gestire come meglio crede Activision Blizzard.

E proprio parlando di Microsoft, non si è fatto attendere il presidente Brad Smith, che dopo l’annuncio della FTC sull’intenzione di presentare ricorso, ha voluto mostrare tutto il suo comprensibile disappunto:

Le sentenza della corte distrettuale ha stabilito in modo molto chiaro che questa acquisizione da bene sia alla concorrenza sia ai consumatori. Siamo delusi che la FTC voglia continuare a perseguire quello che ormai è stato dimostrato un caso debole, a ci opporremo a ulteriori tentativi di ritardare la nostra capacità di procedere.

Anche Activision Blizzard ha fatto sapere di non aver preso di buon grado l’annuncio dell’FTC, ecco le parole di Lulu Cheng Meservey:

I fatti non sono cambiati. Siamo fiduciosi che gli Stati Uniti rimarranno tra i 39 Paesi in cui la fusione si può completare. Non vediamo l’ora di dimostrare la solidità del nostro caso in tribunale, di nuovo.

Insomma, l’FTC è sempre più sola in quello che sembra ogni giorno di più un capriccio personale di Lina Khan più che una battaglia a favore della concorrenza e dei consumatori.