Redfall di chi sarebbe la colpa? A quanto pare non di Xbox
Redfall di chi sarebbe la colpa? A quanto pare non di Xbox

Redfall di chi sarebbe la colpa? A quanto pare non di Xbox

Eccoci di nuovo alle prese con il titolo Arkane uscito 2 giorni fa, mentre continuiamo a provarlo , le critiche feroci al titolo hanno monopolizzato l’attenzione del mercato videoludico.

Com’è possibile che un’esclusiva Xbox sia riuscita a uscire con così tanti problemi e con un comparto tecnico che, diciamocelo chiaramente, sembra fermo a 10 anni fa?

Ebbene, anche se la ricerca del colpevole a tutti i costi sta stancando, probabilmente capire come effettivamente siano andate le cose potrebbe far bene a tutti, partendo da Microsoft per arrivare agli utenti che sono visti arrivare un titolo decisamente poco entusiasmante.

A quanto pare, almeno secondo Jez Corden di Windows Central, sempre molto ben informato, Arkane non sarebbe a tutti gli effetti parte degli Xbox Game Studios, quindi non rientrerebbe sotto la responsabilità di Matt Booty direttore, appunto, degli studios.

Ma andiamo a leggere con attenzione le parole di Corden, perchè a tutti gli effetti si è aperto uno scenario piuttosto sconcertante:

Fonti diverse mi hanno detto che Xbox non si è occupata del progetto e che il gioco non rientra nelle responsabilità di Matt Booty, direttore degli Xbox Game Studios, perché, a torto o a ragione, al momento Arkane non è un Xbox Game Studio secondo la definizione interna.

Ci si è chiesti perché Phil Spencer, CEO di Microsoft Gaming, non abbia rimandato Redfall o perché Matt Booty, capo degli Xbox Game Studios, non abbia garantito un livello di qualità minimo. Perchè ZeniMax opera ancora come entità separata, nel bene e nel male.

ZeniMax ha un processo completamente separato per lo sviluppo e la distribuzione dei giochi e non era compito di Matt Booty occuparsi di Redfall.

Il ruolo di Booty è quello di gestire i franchise interni a Xbox, tra cui Age of Empires, Flight Simulator, Forza e così via. Spencer supervisiona l’intera attività e non dovrebbe essere lui a occuparsi dei dettagli di ogni singolo gioco che viene pubblicato con il marchio Xbox.

Microsoft è sempre stata desiderosa di mantenere un livello di indipendenza negli studi acquisiti, per contribuire a preservarne la cultura e le aspettative. Tuttavia, credo che Microsoft e ZeniMax debbano sempre più rendersi conto che ora sono legate e che le azioni di una si riflettono sull’altra.”

In pratica dalle parole di Corden esce fuori uno scenario piuttosto strano e preoccupante, dove l’unica cosa ottenuta dall’acquisizione non è altro che una lunga lista di studi che però agiscono in modo completamente autonomo.

Lasciando quindi un certo grado di indipendenza, cosa che può anche essere positiva ma evidentemente molto rischiosa, Microsoft di fatto non controlla completamente gli studi acquisiti ad oltre 2 anni di distanza dalla chiusura dell’operazione.

Sì è vero Redfall non è colpa di Xbox, ma la gestione discutibile degli studi riteniamo invece sia decisamente responsabilità del colosso di Redmond.

L’auspicio, a questo punto, è che Microsoft prenda effettivamente il controllo della situazione, mettendo così fine al rischio di ulteriori titoli che possano danneggiare il brand Xbox.