Redfall - Le prime impressioni
Redfall – Le prime impressioni

Ebbene sì, anche noi stiamo provando Redfall, l’ultima fatica Arkane e possiamo tranquillamente dire anche che ci stiamo divertendo non poco, nonostante sia tutt’altro che un titolo perfetto.

La storia è coinvolgente, certamente non originale ma in fondo cosa c’è di male in questo? Assolutamente nulla, anzi molte volte è preferibile andare sul sicuro piuttosto che rischiare per nulla e se vogliamo la storia di Redfall parla proprio di un grande classico, infestazione di vampiri e città da liberare, facile, veloce e accattivante, specie se l’idea di radere al suolo mostri succhiasangue e i relativi scagnozzi è nelle proprie corde.

Quindi tutto bene? Non proprio, perché se è vero che ci stiamo divertendo, è doveroso dire che il gioco non è assolutamente privo di difetti e possiamo garantire che i 30 FPS non sono il problema peggiore.

Anzi, volete sapere una cosa? Il titolo, lo stiamo provando su Xbox Series X e non mostra alcuna scattosità, non si sente nemmeno la particolare mancanza della modalità a 60 FPS.

I veri problemi sono altri, come ad esempio una realizzazione tecnica inspiegabilmente sottotono, l’ambiente alterna alcune superfici realizzate in modo meticoloso e con riflessi curati, a altre lisce e senza dettagli, superfici il cui aspetto richiama titoli di almeno una decina di anni fa, cosa che lascia effettivamente piuttosto perplessi.

Sulla vegetazione preferiamo stendere davvero un velo sopra e far finta di nulla, anzi un consiglio, non soffermatevi troppo a guardare alberi e cespugli perché davvero sono stati realizzati molto male.

L’interazione con l’ambiente è gravemente insufficiente, non c’è alcuna libertà di distruggere gli oggetti e solo alcuni, contrassegnati di rosso, permettono una minima interazione con lo scopo di uccidere i nemici, ad esempio far saltare un generatore permetterà di eliminarli grazie alle scariche elettriche.

Se però cercherete di far saltare un monitor, o un libro, con un colpo di fucile, ecco che non succederà assolutamente nulla.

Anche le meccaniche di gioco non sono chiare, il titolo invita a scegliere il proprio approccio preferito e a non ricorrere necessariamente allo scontro, tuttavia senza gli scontri è poi impossibile riuscire ad ottenere le migliorie necessarie a proseguire nel gioco.

Insomma, non siete obbligati a combattere, ma se non lo farete il rischio sarà quello di girare a vuoto per ore senza riuscire a proseguire, una situazione piuttosto fastidiosa.

L’ intelligenza artificiale dei nemici è piuttosto deludente, solo i vampiri riescono effettivamente a mettere un pò di pepe nei combattimenti, ma i soldati non adotteranno mai un approccio strategico, caricheranno a testa bassa in linea retta permettendo di abbatterli senza alcuna difficoltà…no anzi, qualche difficoltà la incontrerete comunque, visto che a volte i colpi inflitti non vengono considerati per un qualche strano motivo.

Ci sono poi piccoli problemi tecnici un po ovunque, ad esempio raccogliere le munizioni dopo un conflitto non dovrebbe essere un compito troppo difficile, ma a volte il personaggio le raccoglierà in modo automatico, altre volte bisognerà procedere manualmente fermandosi in prossimità dell’oggetto, nulla di grave ovviamente, ma si tratta di quei piccoli dettagli che tendono a rendere l’esperienza di gioco non sempre gradevole.

Ad esempio, anche la ricarica delle armi è straordinariamente lenta, così come l’applicazione dei pack medici per curarsi, questo a dire il vero potrebbe essere una prerogativa dei primi livelli, perché come detto lo stiamo provando proprio adesso quindi queste sono le nostre prime impressioni e andando avanti il gioco potrebbe cambiare nettamente.

Il gioco nasce con una evidente vocazione al multiplayer e non ci sarebbe nulla di male in questo, se non fosse che in corso d’opera deve essere successo qualcosa di inaspettato, forse un ripensamento, finendo per generare un ibrido che non ha mordente.

La pausa, in Redfall, in realtà non esiste, la pressione del tasto menù permette di accedere a svariate opzioni, tra cui la gestione delle armi e l’inventario, ma il titolo non si ferma mai realmente e potrà capitare di essere uccisi proprio mentre state gestendo il menù delle armi.

Si tratta di una scelta piuttosto strana per un titolo single player non trovate? Sì, potreste dire che nei soulslike, ad esempio, l’apertura del menù non prevede la sospensione del gioco, ma insomma non ci sembra questo il caso.

Quindi cosa ci piace di Redfall? Il fatto che in fondo sia divertente, estremamente immediato e intuitivo.

È il classico titolo “caciarone”, chiassoso, che non ha alcuna pretesa di essere un capolavoro e che anzi si lascia giocare con quella spavalderia tipica di chi non potrà mai competere per i premi che contano, ma che nonostante tutto continua a testa alta a fare il suo lavoro con dedizione, ovvero divertire.

Insomma parliamo di videogiochi e Redfall diverte, quindi bene così per noi è promosso, anche se da Arkane, in tutta sincerità, ci aspettavamo molto di più.

Voto (provvisorio) 8