
Sony aumenta i prezzi del PS Plus, scelta corretta o sbagliata?
Nella giornata di Mercoledì 30 agosto, Sony ha comunicato che le sottoscrizioni da 12 mesi dei piani PS Plus Essential, Extra e Premium, subiranno un aumento di prezzo. Una decisione tranquillamente evitabile che poteva e doveva essere comunicata in ben altro modo, ma andiamo con ordine.
Cosa cambia realmente?
Inizio dicendo che le sottoscrizioni mensili e trimestrali non sono state toccate, almeno per adesso, gli aumenti interesseranno solo ed esclusivamente gli abbonamenti da 12 mesi, questi nuovi prezzi:
PS Plus Essential 12 mesi – da € 59,99 a € 71,99
PS Plus Extra 12 mesi – da € 99,99 a € 125,99
PS Plus Premium 12 mesi – da € 119,99 a € 151,99
Le nuove tariffe saranno attive dal 6 settembre per i nuovi abbonati e dal 6 novembre per chi ha già un abbonamento in corso.
Aumenti quindi compresi tra il 20 e il 25%, rincari decisamente non trascurabili nonostante, inspiegabilmente, buona parte della stampa specializzata si sia invece affrettata a minimizzare la comunicazione.
Personalmente vorrei invece sottolineare tre cose che davvero, di questo annuncio, non mi sono andate giù e che a quanto pare non sono state gradite anche da buona parte dell’utenza presente sui social.
Modo – Sì esatto, c’è modo e maniera per comunicare qualcosa, specie quando si tratta di dire a qualcuno che dovrà pagare una cifra superiore. In questo caso PlayStation cos’ha fatto? Al termine dell’annuncio dei giochi mensili del PS Plus ha semplicemente aggiunto un promemoria per avvisare che il prezzo delle sottoscrizioni da 12 mesi sarebbe cambiato.
Fare un annuncio separato costava fatica? Era troppo? Chi voleva semplicemente sapere i giochi del mese, ha seriamente rischiato di non sapere dell’aumento dei prezzi, in che modo? Semplicemente perchè dall’immagine utilizzata da PlayStation per mostrare i titoli di settembre, non vi era alcun riferimento al fatto che l’annuncio stesso portasse in dote anche una comunicazione aggiuntiva di questo tipo.
Quindi lo ribadisco, a mio avviso poteva e doveva essere gestita in modo nettamente diverso.
Tempismo – Le tempistiche nel mondo degli affari hanno un valore assolutamente non irrilevante e cosa c’è di peggio che dare l’impressione di aver sbagliato a fare i conti? Questo è esattamente quello che è successo con l’annuncio dell’aumento dei prezzi del PlayStation Plus.
Davvero dopo appena un anno dall’entrata in servizio del nuovo PS Plus con i 3 livelli, Essential, Extra e Premium, si rende necessario aumentare il costo della sottoscrizione annuale? Dopo solo un anno? Quindi il prossimo anno ci sarà un nuovo rincaro? Perchè alla fine è questo che viene da pensare, se dopo un anno il prezzo è stato ritoccato, per quale motivo la stessa cosa non dovrebbe accadere il prossimo anno?
Giustificazione – Terzo e ultimo punto sul perchè questo annuncio non mi è piaciuto per niente, la motivazione dell’aumento.
Questo adeguamento del prezzo ci consentirà di continuare a offrire giochi di alta qualità, vantaggi e valore aggiunto al vostro servizio di abbonamento PlayStation Plus.
Questo significa che senza questo adeguamento non sarebbe stato possibile continuare ad offrire giochi di alta qualità? Quindi è vero, avevano sbagliato a fare i conti all’inizio.
E in tutta onestà anche questa giustificazione ha già stancato, le compagnie telefoniche la usano da anni per motivare le nuove infrastrutture, i nuovi servizi, le nuove tariffe etc etc.
Il problema è che questa storia è diventata vecchia, perchè sei tu “azienda” a dover far quadrare i conti, non che quando inizia a esserci una flessione pretendi che i tuoi utenti ti vengano in aiuto attraverso i rincari.
Sei tu “azienda” a dover stabilire fin dall’inizio tariffe in grado di garantirti sicurezza, crescita e prosperità, non dovrebbero mai essere gli utenti a farsi carico del tuo sviluppo. Poi ovviamente ci sono altre situazioni da considerare come crisi globale e via discorrendo, ma in tal caso un accenno sarebbe stato gradito e probabilmente avrebbe aiutato a digerire il cambiamento.
Inoltre c’è un altro punto, piuttosto scomodo, da affrontare e si chiama Xbox Game Pass.
Il piano Ultimate del servizio in abbonamento targato Microsoft costa annualmente 179,88 euro (14,99 mensili), mentre il piano Premium del PS Plus arriverà a 151,99 questo significa appena 27,89 euro sotto al prezzo del servizio Xbox.
Ok ma cosa c’entra questo? Beh considerando che il Game Pass offre al D1 i titoli first-party come ad esempio Starfield e Forza Motorsport e il servizio PlayStation no (salvo sorprese) la convenienza di quest’ultimo inizia a vacillare pericolosamente.
Per inciso, Sony è una società commerciale e come ogni società ha il pieno diritto di scegliere il prezzo dei propri prodotti e servizi in totale autonomia, se volesse mettere il PS Plus Essential a 200 euro l’anno lo potrebbe tranquillamente fare perchè è un suo diritto farlo, starà poi agli utenti valutare l’offerta, il costo complessivo e decidere se aderire o meno.
Ma lo potrebbe fare e in modo del tutto legittimo, quindi è chiaro che il problema non è l’aumento di prezzo, ma la modalità con cui si è deciso di aumentare le tariffe, poteva e doveva essere gestita in modo nettamente diverso.
Quindi sia chiaro, non colpevolizzo l’aumento dei prezzi, anche perchè nel caso Sony riuscisse effettivamente ad aumentare la qualità dei titoli offerti nel servizio, potrebbe dimostrarsi una scelta vincente e sensata a discapito delle mie opinioni (cosa di cui sarei felicissimo), quanto il modo, il tempismo con cui è stata fatta questa comunicazione e per ultima la motivazione proposta.
Non resta che attendere ulteriori sviluppo in merito.
Questo è un articolo della categoria “L’opinione”, si tratta del pensiero personale dell’autore dell’ articolo e pertanto non corrisponde necessariamente a quella dello staff di Nerd’s Paradise.