
Ubisoft crolla in borsa per Star Wars Outlaws? No, ecco perchè.
Nelle ultime ore buona parte della stampa specializzata ha pubblicato una notizia che avrebbe del clamoroso se fosse confermata, appunto se fosse.
Stando alle solite e noiose indiscrezioni, un analista avrebbe saputo da fonti attendibili interne ad Ubisoft che il management non sarebbe contento delle vendite di Star Wars Outlaws, sì insomma indiscrezioni su indiscrezioni, voci di corridoio, sussurri nel vento.
Dalle mie parti una notizia del genere la si definisce “aria fritta”, un modo per dire che non conta niente fino a quando non sarà effettivamente confermata, molto bene quindi andiamo avanti a piccoli passi e vediamo cosa sappiamo davvero del lancio di Star Wars Outlaws.
In questa vicenda ci sono almeno tre errori macroscopici che meritano di essere approfonditi:
- Dati sulle vendite – Nel momento in cui scrivo questo articolo Ubisoft non ha reso noto NESSUN dato relativo alle vendite del titolo, nessuno. Appare quindi chiaro che parlare di un presunto flop, o anche solo di risultati sotto le aspettative, sia quantomeno prematuro.
- Il gioco è uscito lo scorso 30 agosto, siamo al 4 settembre e da ieri circola la notizia, vogliamo davvero credere che si siano già tirate le somme dopo appena 4 giorni dall’uscita? Senza nemmeno i dati di vendita relativi al formato fisico?
- Ubisoft non è crollata in borsa, quantomeno non negli ultimi giorni. Che la compagnia transalpina non stia sicuramente attraversando il suo miglior periodo è stato confermato anche dalla stessa azienda, ma non c’è stato alcun crollo, piuttosto possiamo dire che l’andamento necessiti di qualche correzione, ma da questo punto a parlare di crollo bisogna davvero lavorare parecchio di fantasia.
Ubisoft è una compagnia che negli ultimi anni ha ottenuti sempre meno consensi da parte della critica e più dall’utenza, come se improvvisamente qualcosa fosse cambiato. Ultimamente ogni titolo che arriva sul mercato viene apostrofato con la frase “solito titolo Ubisoft”, ma cosa vorrebbe dire di preciso? C’è per caso un marchio distintivo che mi sono perso?
Qualcuno parla di bug, ah sì è vero perché in altri titoli non ci sono vero? No no, assolutamente perfetti. Altri sono arrabbiati perché manca il doppiaggio in italiano, ma se il mercato videoludico nostrano, per vendite, non vale la spesa per il doppiaggio di chi sarebbe colpa?
E per favore lasciate perdere il “eh ma guarda quel titolo indie è stato tradotto, perché Ubisoft non lo fa?”, la risposta è molto semplice perché magari il piccolo sviluppatore ha una maggiore necessità di farsi conoscere e quindi punta alla massima diffusione del gioco, allo stesso tempo in una piccola produzione è altamente probabile che il numero di dialoghi da tradurre sia anche infinitamente più basso rispetto ad una produzione più impegnativa.
Quindi perchè questo astio? Perchè questo continuo voler sperare che ci sia qualcosa di marcio sotto per poi improvvisamente piangere in preda alla disperazione se partono licenziamenti a raffica? Già il mercato videoludico è parecchio in sofferenza, i costi di produzione sono aumentati esponenzialmente, l’utenza vuole progetti sempre più ampi, sempre più complessi, sempre più belli e in tutto questo il costo dei videogiochi è però aumentato in modo praticamente insignificante.
Sia chiaro, non sto dicendo che in Ubisoft stiano stappando bottiglie e festeggiando eh? Sto proprio dicendo che nessuno sa realmente cosa stia accadendo dentro la compagnia visto che dati ufficiali non ne sono stati resi noti. Fino a quel momento sarebbe bello, ma non accadrà, smetterla di puntare sempre il dito in cerca di visualizzazioni facili e pensare di più alle cose concrete, agli annunci, alle novità e meno alle voci di corridoio.
Questo è un articolo della sezione “L’opinione”, pertanto tutto quello che è stato scritto è frutto di una idea personale.